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Giornata contro la violenza sulle donne. Disagio del mondo adolescenziale e femminicidio, l'amministrazione comunale di Torre affronta le tematiche con gli esperti
Il sindaco Mancini: <Una comunità che protegge le donne e i giovani è una comunità che protegge sé stessa. L'educazione deve essere rivolta non solo alle ragazze, ma, anche ai ragazzi, ai bambini, ai quali va insegnato il rispetto verso l'altro sesso. Ed ecco, allora, che devono intervenire gli educatori, i genitori, gli insegnanti, che devono saper ascoltare i bisogni ma soprattutto i loro silenzi. Vigileremo sempre con le associazioni, le forze dell'ordine, il volontariato>.
Con queste parole il sindacodi Torre de' Passeri, Giovanni Mancini, ha introdotto il convegno "L'adolescenza ferita. Tra desiderio e distruttività, fragilità e ricerca di senso", incontro promosso dal Cif (Centro Italiano Femminile) di Torre con l'Amministrazione comunale e svoltosi sabato 22 novembre 2025 nella sala consiliare alla presenza di esperti e una folla di cittadini.
“La famiglia, la scuola e la parrocchia sono stati sostituiti dai social”. “L'importanza dell'educazione all'ascolto degli adolescenti”. “I genitori facciano i genitori e non gli amici”. “Gli adulti acquisiscano la cultura digitale per comprendere il mondo virtuale frequentato dai figli”. “Il 50% dei ragazzi ritiene la gelosia e il possesso una prova d'amore”. Sono alcune delle emergenze emerse nel corso della conferenza che aveva lo scopo di puntare i riflettori sulla genesi della violenza, dall'adolescenza ai femminicidi.
Hanno dialogato col pubblico, il sindaco Mancini; l'assessore Valeria Argentieri che ha ricordato l'installazione, alcuni anni fa, di una panchina rossa davanti al municipio a significare la sensibilità dell'amministrazione alla tematica; la presidentessa del Cif Torre, Maria Ulrike Vinatzer affiancata dalla presidentessa provinciale, Martina Volante; con gli interventi di Simone Ciuffi, psicologo e psicoterapeuta del Cif; Caterina De Galitiis, psicologa e psicoterapeuta del Cif; Maria Adelaide Francesconi, psichiatra, Centro di Salute Mentale dellaAsl di Pescara; Maria Rosaria Di Lorenzo, sociologa, e il maresciallo maggiore Alessio D'Alfonso, comandante della stazione dei carabinieri di Torre. In sala presente l'assessore, Antonio Caldarelli. Il dibattito è stato anche l'occasione per fare un focus sulla famiglia del bosco a cui sono stati allontanati i bambini, caso che sta dividendo l'opinione pubblica.
Vinatzer, del Cif, ha sottolineato che gli argomenti sono stati scelti sulla base delle ricorrenze nazionali e mondiali di questi giorni, la Giornata dell'Infanzia e la Violenza contro le donne in programma il prossimo 25 novembre. E ha aggiunto: <Ci preoccupa la violenza espressa dai giovani di oggi che saranno gli adulti di domani>.
Argentieri, docente e assessore: <Cosa possiamo fare per i giovani? Educarli all'emozione e all'ascolto. I numeri delle violenze sono allarmanti, ma c'è vigilanza da parte delle forze dell'ordine e del mondo associazionistico>.
Il comandante D'Alfonso ha tracciato un quadro sulle violenze di genere, femminicidio, stalking, atti persecutori, maltrattamenti in famiglia, oltre a bullismo, istigazioni al suicidio, minacce, divulgazione di materiale sessualmente esplicito e il numero di segnalazioni che <arrivano alle forze dell'ordine che si interfacciano con i servizi sociali>.
De Galitiis, psicologa e sessuologa: <Gli adolescenti sono il futuro ma non si fidano degli adulti. Secondo il rapporto Espad il 40% degli studenti mette in atto comportamenti violenti; il 25% non ha bene in mente cosa è il consenso e il 50% ritiene la gelosia e il possesso una prova d'amore. E' necessario cambiare il linguaggio per cambiare la cultura, gli educatori facciano attenzione ai segnali di disagio>.
Francesconi, psichiatra Asl Pescara-Centro di Salute mentale: <Gli adolescenti sono condizionati dai modelli sociali e non sempre gli adulti fanno gli adulti, diventando amici dei figli. Ansia, depressione, atteggiamento narcisistico, calo delle prestazioni scolastiche, solitudine, inadeguatezza rispetto alle aspettative familiari e sociali> alle origini del disagio. <Il disagio adolescenziale è fisiologico, non è detto che diventi malattia psichiatrica>. Tuttavia <secondo studi di 53 Paesi europei negli ultimi 15 anni i casi psichiatrici sono aumentati>. E sottolineato l'importanza del lavoro dei medici di base e della rete sociale.
Di Lorenzo, sociologa, ha relazionato sulla costruzione mediatica dell'identità: <Conosciamo chi è davvero nostro figlio fuori casa?>. Figli proiettati nella <ricerca di modellarsi, di essere riconosciuti dal gruppo come leader. Gli adolescenti chiedono di essere ascoltati prima di essere giudicati. Un tempo i giovani si incontravano in piazza, negli oratori, oggi famiglia, parrocchia e scuola sono stati sostituiti dai social. I genitori acquisiscano la cultura digitale per comprendere le realtà virtuali frequentate dai figli>.
Ciuffi, psicoterapeuta Cif: <Necessario stimolare la loro creatività, ai figli non va consegnato solo il cellulare e dirgli: basta che stai zitto. Sulle tavole, che dovrebbero esere di incontro e riflessioni tra le famiglie, troppo spesso ci sono più telefonini che posate>.
Lungo le scale municipali una fila di scarpe rosse ha chiuso l'interessante dibattito fortemente voluto dall'amministrazione comunale.
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Ultimo aggiornamento: 25 novembre 2025, 09:41